INCI crema viso: come capire se è buono?

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Prima di scegliere una crema viso dovremmo interrogare le etichette e quindi gli ingredienti elencati nell’INCI (acronimo per International Nomenclature for Cosmetic Ingredients), ovvero l’elenco di tutte le materie prime naturali ed eventualmente sintetiche presenti nella formulazione del prodotto di bellezza.

Come leggere la lista INCI

L’INCI è un elenco che parte, di solito, dalla parola water, acqua. Questo perché il primo ingrediente è anche quello più usato nella formula: le sostanze sono elencate in ordine di quantità, in base alla percentuale. Quindi dall’ingrediente più presente, a quello in quantità più piccole.

Più l’INCI è corto, più le quantità di quegli elementi sono maggiori. Ma la lunghezza dell’INCI non dice nulla in fatto di qualità, perché la qualità dell’ingrediente è fatta anche dalla provenienza stessa dell’ingrediente. Ci sono attivi botanici che hanno lo stesso nome in etichetta, ma che proveninedo da Paesi diversi o da aziende diverse possono differenziarsi molto a livello di efficacia, conservazione e sostenibilità. Tutte cose che, purtroppo, ancora non si possono capire dall’INCI, e che ogni azienda cerca di spiegare da sé. Per I Numeri Primi è molto importante reperire materie prime di alta qualità, da fonti certificate bio.

Altra regola è che gli elementi naturali che non hanno subito processi chimici, sono indicati in latino con il nome botanico e gli ingredienti organici, quelli derivanti da coltivazioni biologiche, equo-solidali, controllate e certificate, sono segnalati con asterischi.

Nelle nostre formule bio e cruelty free ce ne sono tantissimi: Argania Spinosa (che è l’olio di argan), Macadamia Ternifolia (l’olio di Macadamia), o il Borago Officinalis (olio di borragine). O ancora l’Helianthus Annuus, ovvero l’olio di girasole (e il nostro è Made in Italy da agricoltura biologica).

Basta saperle leggere ed è tutto scritto lì: le componenti che possono irritare la pelle, quelle dermocompatibili, gli ingredienti “etici” che rispettano chi è vegano o chi è semplicemente molto attento che la bellezza non danneggi animali e ambiente. Non serve una laurea in chimica, perché per fortuna ci sono delle regole base per capire che cosa ci stiamo spalmando addosso.

Ricordiamoci sempre che la pelle non è semplicemente un involucro, ma è un organo di cui bisogna prendersi cura.

Quali sono gli ingredienti da considerare dannosi nell’INCI?

Nell’INCI devono essere indicate per legge anche quelle sostanze potenzialmente irritanti o addirittura pericolose per la salute della pelle.

Uno studio dell’American Cancer Society, per esempio, ha confermato che l’utilizzo di SLS e SLES, sostanze tensioattive utilizzate soprattutto in saponi e bagnodoccia, non sono pericolose per l’organismo ma sono comunque potenzialmente irritanti. In più portano il ph della pelle a essere “basico”, rompendo l’equilibrio epidermico per circa 4 ore. Questo causa generalmente disidratazione, interessando sia la pelle che i capelli e il cuoio capelluto.

Dalla lettura dell’INCI si possono scoprire e quindi evitare i prodotti che contengono altri elementi pericolosi. Qualche esempio:

  • Ammonium Lauryl Sulfate che è il solfato di ammonio spesso di origine petrolifera
  • Peg, Eth ed Oxynol: solventi ed emulsionanti chimici
  • Tutti quelli a cui segue la sigla MEA (monoethanolamine) oppure TEA (triethanolamine) o ancora DEA (diethanolamine). Questi ultimi sono acidi grassi di sintesi utilizzate per rendere più vellutate e cremose le formule. Hanno quindi il vantaggio sensoriale, senza però apportare nessuno beneficio salutare, e causando talvolta acne, dermatiti da contatto, prurito, irritazione.

Un discorso a parte meritano i Tensioattivi, una famiglia di sostanze vastissima utili sia per il loro potere lavante che per la loro capacità di unire bene insieme tutti gli ingredienti cosmetici in un’unica emulsione stabile (come dire, una maionese non impazzita).

Ci sono tensioattivi buoni e cattivi, naturali e sintetici. Tra gli sconsigliati ci sono i già citati Sles e Sls.

Tra quelli buoni, invece, ci sono per esempio le saponine, tensioattivi naturali ricavati da foglie e radici di piante come l’edera, la liquirizia, la Centella Asiatica o l’Ippocastano. Ovviamente sono più costose, e più difficili da reperire, ma il vantaggio è che danno ottimi risultati e sono biologici.

Negli INCI de I Numeri Primi Biocosmetics sono banditi tutti i componenti non dermocompatibili e tutti quegli ingredienti come i siliconi, il dimethicone e in generale le sostanze che hanno i suffissi che terminano in one, siloxane o quaternium, inseriti di solito perché rendono i cosmetici spalmabili e appetibili. Lo stesso vale per i parabeni, perturbatori endocrini che interferiscono con le attività ormonali, molto presenti nei filtri solari. Parole come Octocrylene e Cinnamati andrebbero bandite, ma in realtà sono classificate tra i 26 allergeni riconosciuti dalla legge europea che possono essere usati in piccolissime quantità nei cosmetici. Il consiglio è quello di evitarli comunque se li trovate nell’INCI.

 

Origine bio e INCI di qualità: la soluzione per prendersi cura davvero della propria pelle

I Numeri Primi Biocosmetics sono biologici e si impegnano a garantire la qualità delle materie prime con principi attivi eco-bio ed estratti di ultima generazione super efficaci, con alte performance cosmetiche. Inoltre, sono cruelty free e utilizzano solo ingredienti sicuri e vegani.

A certificare la qualità delle materie prime, nell’INCI ci sono ingredienti seguiti dagli asterischi: l’asterisco indica sostanze provenienti totalmente da agricoltura biologica. Qualche esempio che troverete nei nostri elenchi di ingredienti sono la camomilla, l’olio di Argan, la macadamia, il Sacha Inchi, la Soia selvatica e l’Aloe vera. Tutti biologici, naturali ed etici.

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Da qui, c’è un’importante distinzione da fare. In commercio esistono due tipologie diverse di creme viso: naturali e biologiche.

Del primo gruppo fanno parte tutti quei cosmetici che si autodefiniscono “naturali”, ma che non lo sono al 100%. Una crema “naturale” può non essere “biologica” perché contiene ingredienti ricavati da coltivazioni non bio, ovvero non regolamentate dall’agricoltura biologica. Biologico invece è un prodotto con ingredienti coltivati senza ogm, sostanze chimiche, aromi artificiali o coloranti.

Ma che cosa significa agricoltura biologica? Sono i sistemi di coltivazione che consentono di utilizzare solo sostanze naturali, evitando quelle di sintesi chimica tra cui fertilizzanti, diserbanti, insetticidi. Questo modello di produzione impone anche livelli limitati di sfruttamento delle risorse naturali come l’acqua, l’aria e il suolo, utilizzandole in modo da garantire il rispetto per la Natura.

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I Numeri Primi Biocosmetics vantano un numero significativo di produzioni derivanti da questo tipo di agricoltura biologica. Un impegno che ci incoraggia a contribuire volentieri, onestamente e attivamente all’intero ecosistema mettendo una mano sul cuore e l’altra sui polmoni del Pianeta.

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